lunedì 14 maggio 2018

Siamo ospiti

Piansi la prima volta a cinque anni o poco più, o meglio per la prima volta ebbi la consapevolezza di aver provato dolore. Fu una forma di razionalizzazione. Era in occasione del mio compleanno, ricevetti il dono che più desideravo ma per superficialità dissi una parola in grado di ferire. Il giorno che aggiungevo un anno in più ferii mio padre, che urlò, urlò e urlò ancora.
Proprio in prossimità di una grande gioia scoprii il pianto, il fatto che avremmo dovuto essere tutti più felici, io, mamma e papà finalmente insieme, rese il pianto ancora più doloroso. Nel mio caso mi aiutò a capire l'esistenza del dolore.
Fu allora che avvertii per la prima volta di non essere a mio agio. Da allora sentii di non essere a mio agio. A volte accadeva la notte, altre all'improvviso, altre ancora proprio quando mi sembrava di trovarmi particolarmente bene in un posto.
Mi scoprivo e mi scopro ancora ospite. Non indossavo bene gli abiti del figlio, non indosso bene quelli del padre. Non indossavo bene gli abiti dell'amico e neanche quelli del conoscente. Male quelli del lavoratore, male quelli dell'amante. Sono ospite del giorno, quando salgo sulla metropolitana, e ospite della notte, quando capito in un letto e inizio a baciare una donna, con la luna color terra d'ocra quasi del tutto piena.
Per questo ho iniziato a giocare a nascondino, a nascondermi e a farmi trovare. Per farmi trovare e non sapere dove stare. Allontanarmi per provare l'abbandono. Farmi trovare per scoprire di essere cercato. Stare da solo per rendere la solitudine armonia. Farmi trovare per sapere che sarei stato abbandonato.
Ti chiedevo di contare, di arrivare a un numero qualsiasi, finché ne avresti avuto voglia o fino al tuo numero preferito. E io sentivo, ascoltavo e ti aspettavo. Come una forma di preghiera.
"Uno vieni qui
Due non andare via
Tre stammi lontano
Quattro sono i nostri occhi
Cinque dita della mano per sfiorarti nella notte
Sei la morte mia
Sette le meraviglie del mondo"

Ascolti del mese:
La rappresentante di lista, Siamo ospiti
La rappresentante di lista, E la luna bussò