Perché in questi
giorni mi cerco e mi ricerco nelle vesti dei sedici anni ancora non coscienti
di sé? E guardo a ieri, io che sull’idea di ieri costruivo ideali e scrivevo
versi commossi e sconnessi. Io, che perdo di giorno in giorno i giorni del mio
passato, per combattere con il presente e imbrattarmi dell’oggi, dell’essere
ora e in un luogo. Dimentico come un uomo medio, è questo essere adulti? È
omissione del reclamo di urlo quotidiano? È perdita di voce perché lentamente
appassisco al vento, o perché non so riconoscere che era battaglia impossibile
da battere e che non ci accorgemmo di quel bagliore acciecante che fu la
realtà? È vergogna per una parzialità che ambiva ad essere il giusto? Volgo le
spalle all’ingenuità, come fossi un cappotto invernale che da’ riparo a mani
fredde, o come molo da scorrere di spalle e in solitudine. Scogliera
portoghese, colma di distanze e passati gloriosi, spenti e accantonati. Da
Varanasi a Xi’an, da Petra a Samarcanda, dalle Meteore alle Alpi trentine. Ho
pestato troppa terra per ricordare me stesso. C’è il viaggio per allontanare e
il viaggio per ritornare, diceva Calvino e ricorda Simone, c’è Iliade e
Odissea. C’è il viaggio per perdere se stessi e divenire altro e quello per
ritrovare i passi perduti. Quella di Paolo e Alice è ricerca, quella di Andrea
e Mara è fuga. C’è chi pensa a chi era e a cosa sarebbe potuto essere, c’è chi
non si volta e acquisisce nuova pelle per non ricordare chi è stato. Terzo
grado è uno specchio adatto a ogni uomo, perché ogni uomo ha una giovinezza
da dimenticare e riscoprire.
“Seguire con lo
sguardo il profilo della costa, e desiderare il mare. Ricordare incidentalmente
com’era bello giocare a tirarsi l’acqua, e restare lì, come una cosa
abbandonata sulla rupe. Sentire il battito della risacca come quello del cuore.
Librarsi lontano
come una vela ancorata al vento. Farsi anima, vibrare con il resto della
natura.
Verso quel punto
dove esistere, e naufragare, è tutt’uno”.
(Marco Crocenzi, Terzo
grado, Roma: Edizioni progetto cultura, 2013).
Canzoni del mese:
Secondamarea, Gli
anni del mare e della rabbia
Neffa, Passione
Valentina dorme, Ora che non sono più
innamorato (cover)