Di passaggio in transito nella stazione metro di Termini
(stazione centrale di Roma), in data venerdì 14 febbraio ho notato cestini della
spazzatura stracolmi, traboccanti e ampiamente traboccati in alcuni casi, con
cumuli di rifiuti a terra che urtavano passeggeri, passanti, viaggiatori e turisti. Sceso alla fermata
di casa mi rendo conto che i cestini sono traboccanti anche qui. Motivazione:
sciopero degli addetti alla pulizia. Citando dal corriere della sera online,
l’Atac sostiene di essere impegnata nella risoluzione del problema e nel
frattempo invita gli utenti «a non abbandonare rifiuti come carta o bottiglie
negli ambienti di stazione o a bordo dei convogli e a utilizzare cestini e
cassonetti collocati nelle aree stradali adiacenti alle stazioni». La Roma ombelico del mondo è una cità sporca, molto sporca, come notano molti ma molti stranieri e molti ma molti studenti e lavoratori fuori sede. Oltre agli
innumerevoli scioperi proclamati ogni anno dalle organizzazioni sindacali,
oltre all’ignobile servizio di trasporti urbani gestitio da Trenitalia (le
brillanti FR, diversa gestione, identici utenti), mi torna in mente che lo
scorso dicembre aveva scioperato il personale di stazione contro gli
straordinari non pagati. La brillante forma di protesta adottata è stato il
blocco di ascensori e di scale mobili a sorpresa per diversi giorni, diverse
stazioni e in diversi momenti della giornata. Geniali. La mia stazione ha tre
rampe di scale mobili che scenderanno in profondità almeno per trenta metri.
Immagino (anzi no, l'ho vista di persona) la gioia di sessantenni con valigia di ritorno da un viaggio,
disabili, anziani, cardiopatici... D’accordo, a Roma tutte queste categorie
sono già abituate, visto che il servizio di manutenzione delle stazioni metro
non brilla per puntualità e che gran parte delle fermate non sono accessibili
ai disabili. D'accordo, siamo romani e al lamento tutto è consentito. Dovremmo pensare a forme di mobilitazione e di sciopero anche noi
utenti visto il prezzo degli abbonamenti. In realtà sono sicuro che ci avremmo
già pensato se ogni giorno non avessimo quest'abitudine di andare a lavorare senza diritti sul lavoro.
lunedì 17 febbraio 2014
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