Sotto il revolver una striscia che volteggia sotto pelle,
inchiostro nero. Ti ha cancellato, Didier, ti ha cancellato come altri nomi
prima del tuo. Perché la vita non realizza la felicità, ma crea illusioni e
annega nel dolore della morte di vostra figlia. Perché il dolore viene
interiorizzato molto diversamente. Perché il dolore richiede tempo, a ognuno il
suo, e non solo. Richiede attenzioni, le stesse che vorresti per te. E respinge
attenzioni, perché nessuna attenzione può restituire il cadavere di una bambina
di sette anni. E ogni parola è ferita di coltello, accusa agra, accusa cattiva.
La morte rende egoisti per necessità, la morte crea abbandono e arresto
inenarrabile. La scena precedente la passione vi avvolge come ricordo
vellutato, la scena successiva non sapete toccarvi. Siete solo essere umani,
condannati a morte che non vi separi. Vi promettere eternità nella gioia e nel
dolore ma ciò che ieri era normale pronunciare oggi non vale più. Fragili
esseri umani, neppure la roccia rimane immota, scavata nei secoli dal vento,
siete solo roseau pensant che amano immaginarsi eterni. Avete lottato,
avete sperato, avete creduto e ora cantate il bisogno di soccorso e niente può
salvarvi, la mano non si tende, la mano non riscalda, la mano affoga il
respiro. Ho bisogno di calmanti per acquietare le lacrime di tre giorni e la
mia separazione. Mi viene da ringraziarti per la fiducia. Confidenza preziosa
che rimbalza e si confonde con la regia. Ma Elise ha un nuovo nome tatuato
sotto pelle, Alabama. Anzi due: Alabama. Monroe. Uccelli protesi tra radici
bluegrass e futuro. Uccelli che sbattono sulla terranda. Che non riconoscono
vetro. Che divengono stelle. Per chi ci crede.
martedì 13 maggio 2014
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1 commento:
Bellissimo pezzo
chi è Alabama Monroe?
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