domenica 20 novembre 2016

Gli anni dei terremoti e della rabbia

"Anna... ti amo". Non lo dicevo da tempo. L'ho detto alla persona sbagliata. Non glielo ho neanche detto.
L'ho detto tra me e me, dopo che se n'era andata.
Dovrei riflettere su quante volte è già successo e su quante ancora succederà. Dovrei capire cosa è meglio per me, se continuare ad assecondare la mia vocazione per la discrezione o espormi di tanto in tanto. Dovrei capire se vivo i miei sentimenti per me stesso o per condividerli. Dovrei, ma non ora. Ora voglio restare qui, sospeso sul senso di libertà che l'amore mi dà.
Richiusa la porta, dopo una notte passata in due letti divisi solo da pochi muri. O dopo aver accompagnato i figli (non i nostri) a scuola. Lo sa anche il cielo. Sì, lo sa. Altrimenti non avrebbe mandato giù tutta quella pioggia per impedirmi di arrivare. E deve averlo detto anche alla terra. Altrimenti non avrebbe tremato tutta la notte per staccarmi da lei.
Mi guarderò indietro, frugherò tra le mie scelte e come ho letto su youtube mi chiederò quali di queste scelte sono state fatte per coraggio e quali per paura. Allora saprò se sarò diventato una comparsa nel film di qualcun'altro, io che avrei voluto essere il protagonista del mio film. Anche questo l'ho letto su youtube, d'altronde è l'epoca del citazionismo. E' anche l'epoca dell'assenza di vuoto, delle vite trascorse solo agendo. Questo non l'ho letto su youtube, me lo ha detto lei e lo sto vivendo su di me. Forse è la prima cosa che so davvero di lei.
Vorrei divorare il suo passato e passare ore ad ascoltarla, ascoltare i suoi racconti di vita, riconoscerci i suoi genitori e i suoi nonni. Vorrei vederla bambina, conoscere i suoi pensieri e proiettarla nel futuro, vederla invecchiare. Vorrei prendere tutte quelle parti di lei che deciderà di condividere.
[...]
Così scrivevo tanti, tanti anni fa. Come ora era la stagione dei terremoti. In quei mesi la terra tremò ogni giorno quattro o cinque volte. Tutti avevano paura e dormivano per strada, io no. Io ero convinto che fosse il mio amore la causa di tutto. Povero ingenuo, ero veramente giovane allora. Giovane e inconsapevole. Ero davvero incosciente.