domenica 22 aprile 2012

Lüxingzhe (旅行者)

Zai lushang (在路上), Yuanfang (远方), Xibei (西北).
Quello dei lüxingzhe non è un gruppo musicale ma un percorso incrociato di musicisti, con un immaginario scarno, essenziale ma ben definito. D’altronde non potrebbe essere altrimenti se si parla di mínyáo (民谣): yáo come rock, mín come condizione di essere tra la gente. Un genere –il neo folk cinese- con pochi punti di riferimento a delineare orizzonte e scenario. Pochi elementi, ad esempio la strada. Quella del viaggio verso luoghi lontani. Fatti di genti diverse, dalla città alla prateria. Di suoni inusuali, di strumenti desueti trasmessi da tradizioni. Viaggio. Nella memoria, verso le origini. Spoglie di elucubrazioni, suppellettili e sovrastrutture. Viaggio. Alle origini dell’uomo e alle origini come individui. Canti di uomini arenati nelle metropoli in cerca di lavoro e caduti nell’emarginazione socio-economica, esiliati a rimpiangere fiumi e stagioni. Viaggio a ritroso, di nostalgia e memoria elevata, innalzata, sublimata. Geografico, verso il Nord-Ovest, praterie deserti di loess montagne altopiani campagne. Mongolia Ningxia Gansu Tibet Turkestan.
Lüxingzhe (旅行者), i Viaggiatori.
Ruotano intorno a Wu Junde, classe ’72, un trascorso tra alcune delle realtà di maggiore spessore della musica cinese (Shetou, IZ, Hanggai) e un progetto attivo dal 2008 che intreccia collaborazioni con diversi artisti: Xiao Zhou, Zhou Laoda, Zhou Shengjun, Wubuli, Zhang Zhi, Wen Feng, Chen Zhipeng, Zhu Fangqiong, Wan Xiaoli, Hugejiletu, Da Song, Wang Xiao, Ciren Yangji, Malika, Xiao Hai, Adili, Zhou Sheng, He Xi, Zha Yang... Toccano corde ed etnie diverse, foggiando forme per società contemporanee. Ci leggo potere evocativo e osservazione della natura umana, rileggo me stesso nella diffusione di un suono nei cieli delle terre alte. O nelle cavità delle metropoli, con echi di uomini alla ricerca di luoghi che forse esistono forse no, forse erano forse non sono più, forse non sono mai stati se non nei sogni e nella cecità. Un misto di esotico e radici sociali, ricordo appassionato e tradimento di se stessi, immagine di libertà e nuvole. Nuvole e strada. Vento lontano di luoghi lontani, ancor più lontano di luoghi lontani (远在远方的风比远方更远).
Non so più se è il canto di un uomo che cerca la sua terra perduta, gli odori e i fiumi; o sono io ad avere perso una terra e le sue voci.

Non ti ho mai conosciuta
E non ho mai conosciuto neppure me stesso
Ho solo un cammino senza sosta
Solo una ricerca senza fine
Il sole si leva e di nuovo discende
L’amante è giunto da lei e di nuovo è andato via
Ho solo un cammino senza sosta
Solo una ricerca senza fine


我从来都不认识你
就像我从来都不认识自己
我只有不停的走啊
我只有不停的找

太阳升起来又落下去
爱人来了她又走了
我只有不停的走啊
我只有不停的找


Mini playlist:
Lüxingzhe 旅行者, Lüxingzhe 旅行者 (2010)
Lüxingzhe 旅行者, Shengming zhi lu 生命之路 (2010)
Xiao Zhou e Lüxingzhe 小舟, 旅行者, Gudu de ren 孤独的人 (2010)
Xiao Zhou e Lüxingzhe 小舟, 旅行者, Fangmu guniang 放牧姑娘 (2010)
Zhang Zhi e Lüxingzhe 张智, 旅行者, Liulangzhe 流浪者 (2010)
Zhang Zhi e Lüxingzhe 张智, 旅行者, Mukulian 木库莲 (2010)

domenica 15 aprile 2012

Cerca nella sabbia i miei reperti, porta alla luce questi fossili ricordi*

.
难过 意思是再难也要过去 难受 就是再难也能承受

21 marzo 2012. Ventuno caratteri, sette giorni prima di morire. Parole scritte per chi rimane. Per il lusso e l'assenza, per i giorni da spendere nell'aria e nella polvere. Scuoto ripetutamente la testa per cacciare via l'idea, l'immagine, il pensiero. E' impossibile concepire quanta gente ti ha amato in questi mesi e contemporaneamente quanto sei stato solo. Perché in fondo eri irraggiungibie per tutti noi.
Ovunque tu sia, in qualsiasi forma, qualunque aspetto tu abbia, quale sia la tua essenza in ciò che è senza tempo spazio e dimensioni.
Che ci siano piatti da lavare per contraccambiare un invito.
Che possa persistere in te un pezzo di memoria della vita su questa terra di malattia.
Per gli uomini che siamo, per l'uomo che sei stato, per le vite condivise.
Il significato della difficoltà è che per quanto difficile bisogna andare avanti lo stesso. Quello della sofferenza è che per quanto difficile è pur sempre possibile resistere. Quanta vita può insegnare un uomo vicino alla morte da un letto di un ospedale.

Canzone del mese:
* Acid Folk Alleanza, Fossili (1996)

giovedì 5 aprile 2012

Milano

L'età della transizione - II tappa (a ritroso)


Io ti racconto città in bianco e nero. Di stile come il bianco e nero. Del Nord in bianco e nero. Piazza, bella piazza. Gremita nei due sensi, botteghe su botteghe negli ampii viali dipanati commerci di gusto. Gente abbigliata e truccata, davanti a uno specchio. Con ciglia lunghe. Me la lascio alle spalle mi lascio inghiottire lontano dagli echi di strada tra ombre e vetrate cupamente dense. Gotico, l’apoteosi del sacrificio. Non sono qui per questo. Sono in caccia. Fuori, la strada. Mappe tracce foto palazzi strade odori e fiuto, cazzo quanto tempo è passato. Le stesse vie avevano forme diverse una volta. O sono io, è nella mia mente il problema. Quegli stessi pavimenti rossi, gli stessi tram. Non è rimasto niente, né rose né odori. Siamo stati sommersi, non fumo neanche più ora, di sicuro non ho più grandi ideali. Non sono qui per questo. Sono in fuga, da lei e da Brera. Respiro. I Navigli, terre e acque esilio dei falliti artisti falliti innamorati. Piatto come l’acqua di città. E ponti, sollievo. Sono in fuga, dalle chitarre dalle stazioni da cosa ormai non lo so neppure più. Dai fantasmi.
...