lunedì 26 settembre 2011

Le città visibili

Le città dall’alto
non fanno neppure rumore
Sei in equilibrio
sul bordo di una strada provinciale
fitta di tornarti
e non potresti cadere giù
Passo il tempo
a chiedermi che senso ha
questa vita
fatta di lutti e scelte sbagliate
Un porto, una piazza a semicerchio, torri e una chiesa con un tetto a forma di vela
Il sole stagliato sopra il mare in tramonto
Immagini che sono identità dalle sembianze in apparenza innate
Mi chiedi cos’è quel rosso a pelo d’acqua
Mi viene in mente solo una passione esanime
che vive di braci ancora illese
Penso
a cosa possano farci qui genti venute da terre lontane
Sarà l’impossibilità di vivere e persino di lottare
o la voglia di costruire il futuro
tra sogno giovane e umane impossibilità

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