sabato 14 luglio 2012

Borbona

L'età della transizione - VII tappa


Di radure e stelle. Di luna, cieli e cime. Di pini e faggi. Di film muto, visto a distanza di spazi e tempi per capire che ci si è dispersi chissà su quali terreni, fra capitali tropicali e lingue diverse. Pellicola rovinata, colori stinti e sei persone che parlano, ridono, camminano, senza poterne rintracciare parole, ispirazioni e –forse- persino le mete. Il ritrovo è vuoto. Come il buco della notte. Un fremito che risale nell’ombra, canto d’amore di gioventù. Il vissuto è vissuto, resta vissuto. Vissuto, interiorizzato, proprio: di radure e stelle. Di luna, cieli e cime. Di pini e faggi. Di un poeta che canta l’amore del restare, di incontri occasionali e tende tirate su ai piedi del chiaro di luna. Delle voci, pause di sonni accennati e parole da pronunciare e ascoltare. Di colori, tanti quanti le sfumature della notte: ogni suono ogni passo su foglia ritornata alla terra. Ogni visione dall’alto, ogni odore di legna liberato dal fuoco. Cotto e mangiato, come il suono di un carillon.

Nel carillon:
Zhang Weiwei, Guo Long 张玮玮, 郭龙, Wu dou gu’er 雾都孤儿 (2012)
Zhang Weiwei, Guo Long 张玮玮, 郭龙, Liangge xiongdi 两个兄弟(2012)
Zhang Weiwei, Guo Long 张玮玮, 郭龙, Midian米店(2012)
Zhang Weiwei, Guo Long 张玮玮, 郭龙, Miaohui 庙会(2012)
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