giovedì 11 aprile 2013

Er poeta se n'è annato

Il mio regalo sarà quello di andarmene in silenzio.
Ho smesso di generare affetti da anni, lo considero un atto d’amore, l’ultimo che ho scelto nella mia esistenza.
Da giovane non ero così, facevo della passione la mia sostanza di vita, carne e sangue da fendere e lasciar fluire. Ho avuto anche un periodo di vita normale, oh, sì! Con moglie, con figli.
Dopo però la schiena si è incurvata. Non ricordo esattamente quando è iniziato, ma è normale. Dai semplici indizi arriva l’accusa, dalla complessità dei sentimenti umani prendono forma pieghe, e da lì grovigli che sono inestricabili. Poi mi sono svegliato. Era mattino, come al solito, ma non capivo più dove mi trovassi, perché ero lì, in quel punto tra i tanti. E comparve la morte, quella vera, così diversa dalla morte decantata in versi. Proprio lì, al mio fianco. Prendeva le facce delle persone che mi erano vicine. Le storpiava.
Sbattei la testa contro il muro, sedici volte. Non era cambiato nulla intorno.
Così me ne sono andato: sguardi, sguardi alle cose che più ho amato e poi via. La gente poco a poco dimenticò, solo di tanto in tanto qualcuno si chiedeva “chissà dove sarà finito il vecchio”. Il tempo di uno sguardo distolto e poi di nuovo tutti lì, a ridere davanti al bicchierino, con un’altra storia da inventare. In società. Vi ho amato, cari tutti, molto più di quanto vi abbia dato possibilità di amarmi.
Cuore di passante in transito. Che guarda e scruta l’agire umano senza aspettative, senza desiderio di comprensione.
Mi sono sempre rintanato, ogni giorno sempre un po’ di più. Ho scoperto le mie rughe nuove e ho perso la mia età. Non me ne vado per vedere se c’è qualcosa in più da scoprire, me ne vado perché le mani e il fegato hanno la pelle lacera e non ho più forza per rimanere aggrappato. Me ne vado sbattendo la porta, da contemplatore.
 È un gran regalo questo qua, perché nessuno piangerà sulla mia tomba. Forse vigliacco, forse coraggioso tra i coraggiosi. Quello che vi ha rifiutato in tutto e per tutto senza smettere di amarvi.

Canzoni del mese:
Muro del canto, La spina
Ardecore, Miniera
Marco Parente, Il giardino delle cose vaghe 
... 

2 commenti:

daniela ha detto...

mi piace

intizar ha detto...

Ma allora ci sei riuscita anche tu:)