sabato 5 ottobre 2013

Ciaramella


Frusta, pelle di piede e terra, terra di sud. Sferza la fuga verso mare, mare di rocce. A picco, e donne in piedi in camice bianco e nera capigliatura. Visione di sole e mare e sale e roccia da sanguinare. Possesso. Espiazione. Chiesa e piazza e donne in abiti lisi, scuri di emigrazione di suole consumate. Anima e vela, sabbia e nassa per tornare a sera con legno logoro e carezzato. Brigare e brigantare, pelle di piede e terra, terra di sud. Terra sfrenata da battere e arrestare, sensuale e posseduta, è qualcosa di più che antica, è viscerale, è tutt’uno con la roccia, è urlo roco e trattenuto, voce strozzata e musica danzata, sfrenata senza chiese e senza piazze. Polvere preesistente che ignora e stona, polvere che sta e non è doma. Dormiente terra, dormiente terra dal mare riemergerai e roccia sarai.

Canzoni del mese:
Officina Zoè, Don Pizzica
Eugenio Bennato, Sponda Sud
Musicanova, Brigante se more

2 commenti:

Baol ha detto...

Conosco quel tipo di roccia...

Intizar ha detto...

io invece non abbastanza per scriverne, ma non ho saputo resistere alle sensazioni che mi hanno evocato alcuni musicisti delle tue parti (officina zoe e alla bua)... comunque se riesci a riconoscere quelle rocce vuol dire che sono sulla strada buona:)