giovedì 19 maggio 2016

Discorsi alla nazione

Ascanio Celestini mi ha colpito in faccia, mi ha urlato contro quello che sono e che cerco di non essere. Tutto quello che cerco di limitare. Le lotte nelle fabbriche si sono imborghesite, i giovani diventano uomini di mondo. Sarà anche un mondo difficile ma quanta gente lo rende ancor più difficile per assenza di coraggio? Siamo in un tempo dove i compagni sono peggio dei capitalisti, perché non solo ragionano allo stesso modo dei capitalisti ma sono anche più stupidi, sentendosi borghesi pur essendo proletari.
Una settimana fa mia suocera è tornata alla carica: mio figlio è troppo timido, ora è ancora troppo piccolo ma bisogna insegnargli a stare nel mondo, è troppo chiuso, rifugge dal contatto con gli altri bambini, non sa difendersi, probabilmente sarebbe meglio che sapesse anche aggredire. Glielo insegneremo, dice lei, piano piano, dovrà impararlo.
Il rock è sparito, nascosto dietro alle indie hypster manie di nicchia. I ministri sono una delle cose che assomiglia di più a quello che ascoltavo a vent'anni, forse, se oggi avessi vent'anni, non sarebbero il mio gruppo preferito ma potrebbero essere quello che sentirei più mio. Nel Bel canto si lasciano andare: “Hanno dovuto bendarmi perché vedessi un po' meglio / Hanno dovuto drogarmi per farmi rimanere sveglio / Hanno dovuto legarmi perché godessi più in fretta / Mi han tolto pure le armi e mi hanno affittato una cuccia / Hanno dovuto pregarmi perché continuassi a bere / Hanno dovuto cullarmi per non farmi vomitare / Hanno dovuto sudare per prendermi le misure / Ora mi vestono loro e io posso tornare a cucire / Ed è come se non avessi mai deciso niente”.
Invece abbiamo deciso. Abbiamo deciso di prenderci l'offerta, di consumare ciò che ci lascia dimenticare ciò che avremmo voluto essere e che non siamo stati per non avere avuto il coraggio di morire in battaglia. Dov'è che inizia l'ordine sociale? Nella necessità di farsi una famiglia? O in quella di comprare casa? Nel consumo di alcol e droga per dimenticare che siamo proprio qui e ci siamo in questo momento?
Non so se esiste qualcosa di peggio della ribellione nei binari consentiti.
Forse solo la rivoluzione incontrollata.

Canzoni del mese:
Ludovico Einaudi, Nuvole bianche
Alessandro Mannarino, Signorina
I Ministri, Il bel canto
Ascanio Celestini, La casa del ladro
Fabrizio de André, La canzone del maggio



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