venerdì 7 maggio 2010

Ritorni

Sulle sigarette accese e spente
sulla pena che strazio masticando ricordi
sul passaggio da oggi a ieri,
ritorno puntuale a ritroso
E non posso bruciare, e mi vedo ansimare
serio, in volo
e poi terra
cinese, in transito. Tutto scorre “ancora di più” quando i porti lambiti e abbandonati
con suono di onde inseguite
sono eco di urlo ineffabile
“esiziale, lento, disumano”
in cerca di un nuovo nome e di due occhi in più.
Dicono che la gente deve fissarsi negli occhi
perché non sanno della vita che c’è dentro
Una volta ci nuotavo, nei ricordi,
ora sono solo una stazione in più
da consumare sotto le suole in attesa di un’altra sigaretta.
Senza voltarsi
quanti abbracci ho alle spalle
che non so più pregare
E se rincorro quelle maree pacate
riesco solo ad essere
ramo alla deriva
fra le mani, un po’ di sabbia in più.

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