domenica 12 dicembre 2010

Giorni di provincia dai vetri di un regionale

Che cosa significa distendersi su un letto senza capacità, svuotato. In un appartamento di altri, che sembra casa da villeggiatura.
Con un odore di
mare.
Non riesco neanche ad alzarmi.
Il giorno prima avevo visto Chūnfēng chénzuì de yèwăn (春风沉醉的夜晚), che non saprei neanche tradurre. Senza capirlo. Rimanendo scosso. Abbracciando. Aspettando un notturno.
In uno stato di impermeabilità.
Il giorno dopo sarei rimasto ad ascoltare. Solo suoni per l’occasione, con voce che non è parola. E avrei sentito il peso della leggerezza, un soffio da avvertire, il significato dell’anima.
E avrei speso i soldi che non ho.
Ma
che importa, era necessario per rendere giustizia.
La dimensione delle cose. La giusta statura. E’ questo che non riesco ad afferrare, e mi squilibra. La tensione mi si aggroviglia intorno e mi divora. Adrenalina. Semplice parlare che diviene guerra e insulto il dolore vero. Soffocamento. Responsabilità fraintese. Sollevamento da terra. Deformazione della realtà. Perdita della prospettiva. Cecità. Ansia. Era solo una presentazione di un libro che ho scritto io, neanche da solo. Ora è tutto chiaro, sdraiato su un letto di un’altra. Vuoto e leggero, nel bene nel male nella gioia e nel clamore nel lutto nel dolore nel freddo nel sole nel sonno nell’amore. Solo, nel nulla.
E pensieri da scrivere, il giorno dopo.
E ancora
la morte che ricompare nei pensieri. Sempre lei, con l’aspetto di libro: cosa significa avere un padre sul letto di morte. Com’è che la vita ti insegna lentamente a morire. Ti abitua pian piano, nei momenti di stasi, di vuoto. Privazione di legami, di azioni. Un assaggio di vecchiaia, cucchiaio dopo cucchiaio, si inizia così: una volta ogni tanto. E ancora: se tutto va bene ti butta un cadavere davanti a distanza costante. Messaggi a cui sei libero di non far caso, che puoi seppellire sotto pile di vita, basta iniziare sin da piccolo. Nonni, zone di guerra, compagni sfortunati, genitori. E allora puoi avvertire di non essere diverso.
Sento il mio respiro
nel ventre
tutt’altro che materno.


Ascolti del mese:

Electric president: Violent Blue
Le luci della centrale elettrica: Quando tornerai dall’estero
Anthony & the Johnsons: The Great White Ocean
Shannon Wright: Dim Rider

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